[URL=./?showtopic=22918] [/URL] [SIZE=10]Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011)[/SIZE].: Scheda del Film . Titolo originale: Harry Potter and the Deathly. Martin Mystère, soprannominato il Detective dell'Impossibile, è protagonista dal 1982 di numerose collane di albi a fumetti pubblicate in Italia da Sergio Bonelli. File: Inserito: Dimensione: Seed: Leech: Completato: Tutte lo vogliono (2015 Ita)[Portabile][MP4][Smartphone] 16.04.2016: 397.07 MB: 69: 1: 613: Quel fantastico. TNTforum - > Ciclo Il Signore degli Anelli. Già a partire dai primi anni del XX secolo, Tolkien ideò una lingua artificiale, il Quenya, ispirandosi in parte al finlandese. Fu proprio l'invenzione di questa "nuova" lingua che spinse l'autore britannico ad immaginare un popolo che fosse in grado di parlarla, e di conseguenza la storia che questo popolo poteva avere vissuto. Tolkien esprime con chiarezza i suoi intenti creativi e il suo approccio narrativo innanzitutto nel saggio Sulle fiabe (On Fairy- Stories del 1. Albero e foglia e ne Il medioevo e il fantastico) e in alcune lettere, raccolte ne La realtà in trasparenza. L'enorme popolarità della saga epica tolkieniana espanse anche il desiderio del pubblico di romanzi fantasy; grazie soprattutto a Il Signore degli Anelli, il genere. Il Signore degli Anelli, come le altre sue opere, nasce direttamente dalla sua passione da filologo per la lingua e la letteratura anglosassone («Iniziai con il linguaggio e mi ritrovai ad inventare leggende dello stesso sapore», come afferma in una nota citazione dalla lettera n° 2. Fin da quando ero piccolo la povertà del mio amato paese mi rattristava: non possedeva delle storie veramente sue. Desideravo creare un insieme di leggende più o meno connesse fra loro, dalle più complicate e cosmogoniche fino alle favole romantiche.. Inghilterra, al mio paese.»Iniziò così a prendere corpo l'insieme di racconti e annotazioni sulla Terra di Mezzo che vennero raccolti successivamente dal figlio Christopher ne Il Silmarillion, e che avrebbero fornito nomi, personaggi, creature e luoghi alla trama de Lo Hobbit, l'opera che ha direttamente preceduto Il Signore degli Anelli. Il Signore degli Anelli compendia parte di questa creazione mitopoietica, oltre che nella struttura narrativa, anche in sei corpose appendici accluse al termine del libro, ma è nelle opere postume come Il Silmarillion e i dodici volumi di The History of Middle- earth (La storia della Terra di Mezzo, parzialmente inedita in italiano) che sono presenti i primi abbozzi di uno dei temi centrali del romanzo, la guerra dell'Anello contro Sauron il Grande, le origini degli Anelli del Potere e gli eventi che hanno preceduto e seguito la loro creazione. In quelle opere sono contenute le storie epiche e talvolta poetiche di tutti i popoli di Arda (elfi, uomini, nani, orchi) e dei loro eroi ed esponenti più significativi. Le loro storie sono le fondamenta che stanno alla base de Il Signore degli Anelli; e quattro hobbit, appartenenti ad un popolo che non cerca né fama, né gloria, si ritrovano coinvolti loro malgrado in una grande avventura, iniziata il giorno in cui il «signor Bilbo Baggins di Casa Baggins annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa sontuosissima». Tolkien iniziò a scrivere Il Signore degli Anelli dietro richiesta dell'editore londinese Stanley Unwin di dare un seguito a Lo Hobbit, pubblicato nel 1. La stesura dei primi capitoli fu difficoltosa e la trama della storia molto incerta, tanto che l'autore inglese diede un titolo all'opera solo nell'agosto dell'anno seguente. Le pressioni dell'editore, unite alla difficile situazione familiare e economica, avevano reso ancora più complicato il lavoro. In data 1. 9 dicembre 1. Tolkien comunicò al signor Furth della Allen & Unwin di aver completato il primo capitolo: «Ho scritto il primo capitolo di una nuova storia sugli Hobbit: "Una festa a lungo attesa". Buon Natale.» Nel febbraio 1. Rayner Unwin, il giovane figlio del suo editore; lo scrittore chiese al bambino di fargli da critico: come per Lo Hobbit, che aveva scritto per i propri figli, così anche il «seguito allo Hobbit», nella concezione iniziale, non poteva, infatti, che riprenderne i caratteri di letteratura per l'infanzia. Il 1. 7 febbraio, in una missiva (lettera n° 3. Mr. Bliss, e il giorno seguente, rispondendo ai complimenti di Rayner (lettera n° 2. Tolkien espresse il timore di essersi arenato, di non riuscire ad andare oltre al suo spunto iniziale avendo esaurito i temi narrativi migliori nella pubblicazione precedente. Ma di lì a un mese la situazione iniziò a sbloccarsi: l'autore comunicò all'editore di essere giunto al terzo capitolo, «ma [ancora] i racconti tendono a sfuggire di mano e anche questo ha preso una svolta inaspettata» (lettera n° 2. Unwin che criticò i due nuovi capitoli affermando che contenevano troppo "linguaggio Hobbit", una valutazione condivisa, nella lettera di risposta, da Tolkien stesso che si propose di limitarsi ammettendo di divertirsi di più a scrivere in quel modo che a portare avanti effettivamente la trama (lettera n° 2. Come traspare da questo primo carteggio, lo scrittore non aveva inizialmente le idee chiare sulla stesura de Il Signore degli Anelli, ma ciò dipendeva in parte dal suo stile narrativo; affermò di essersi messo in qualche modo ad osservare ciò che facevano i suoi personaggi alla festa di Bilbo (vedi anche lettera n° 3. Hobbit e Gandalf combinassero qualcosa che facesse scaturire tutta l'avventura: proprio come nelle pagine iniziali del precedente romanzo quando un improvviso invito, rivolto ad uno stregone, a prendere un tè avrebbe sconvolto per sempre la tranquilla routine esistenziale di Bilbo. La critica di Unwin ebbe, comunque, poco successo e gli Hobbit continuarono a parlare in modo buffo e a comportarsi fanciullescamente perché tale era la loro natura. Un giudizio articolato di Tolkien sul proprio modo di scrivere verrà sviluppato, tuttavia, solo più tardi, quando l'autore, nel suo saggio Sulle fiabe, spiegherà il concetto di "subcreazione" e con insistenza correggerà gli equivoci interpretativi rispondendo alle critiche di chi vedeva nel Signore degli Anelli un racconto allegorico. La casa di J. R. R. Tolkien a Oxford. Anche se Tolkien ha sempre smentito di essersi ispirato a fatti o luoghi reali, di fatto alcuni paesaggi e personaggi furono ispirati dall'infanzia dell'autore nel piccolo paese di Sarehole, nel Warwickshire, oggi inglobato nell'hinterland di Birmingham. Lo scoppio della seconda guerra mondiale coinvolse direttamente la famiglia Tolkien e sorprese l'opera ad un quarto circa della sua definitiva stesura, rallentandola; Michael, il secondo figlio dello scrittore, si era arruolato volontario nell'estate del 1. Inghilterra del 1. Nell'estate del '4. Christopher, il terzo figlio, fu chiamato nella Royal Air Force e nel 1. Sudafrica come pilota. Le lettere datate fra il 1. Christopher; ma sono anche ricche di particolari sul Signore degli Anelli e sulla sua ambientazione, e i capitoli del libro vengono spediti in Sudafrica accompagnati da accoratissime lettere attorno agli argomenti più disparati che coinvolgono gli affetti, la fede cristiana, le paure per la guerra e la sorte del figlio. Dopo il termine della guerra, l'attività di stesura del romanzo procedette di nuovo con regolarità, ma sarebbero occorsi ancora dieci anni per la pubblicazione nel 1. A ridosso di questa data si susseguono lunghe lettere destinate agli editori che, nel frattempo, avevano perso interesse alla pubblicazione, soprattutto per le grandi dimensioni dell'opera, in quanto Tolkien desiderava che Il Signore degli Anelli fosse pubblicato assieme al Silmarillion. L'idea de Il Signore degli Anelli nacque come un'esplorazione personale del profondo interesse che Tolkien aveva per la filologia, per la religione (in particolar modo per il cattolicesimo, nonostante tentasse di creare una mitologia non correlata ad esso), e per le fiabe, specialmente quelle relative alla mitologia norrena; inoltre vi si riscontrano anche le cruciali influenze del servizio militare che lo scrittore prestò durante la Prima guerra mondiale. Come ambientazione del suo romanzo, Tolkien creò un completo e dettagliato universo, Eä, molte parti del quale furono influenzate, come lo stesso autore ammise, da diverse fonti. Tolkien una volta descrisse Il Signore degli Anelli ad un suo amico, il gesuita padre Robert Murray, come «un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica, incosciamente in un primo momento, ma consciamente durante la revisione». Vi si ritrovano, infatti, molti temi teologici, come la battaglia del bene contro il male, il trionfo dell'umiltà sull'orgoglio, e l'attività della grazia divina. Oltre a questo, la saga include temi che spaziano dal concetto di morte e di immortalità, di misericordia e di peccato, di resurrezione, salvezza e sacrificio fino alla giustizia e al libero arbitrio. Infine Tolkien, nelle sue lettere, rende esplicito il fatto che il passo «.. Padre Nostro fu da lui tenuto molto presente nelle descrizioni delle lotte interiori di Frodo contro il potere dell'Unico Anello (cfr. Temi cristiani). Le mitologie del nord Europa sono spesso le più riconoscibili influenze non cristiane di Tolkien. I suoi Elfi e i Nani sono largamente basati sulla mitologia germanica; nomi come "Gandalf", "Gimli" e "Terra di Mezzo", per esempio, sono direttamente derivati dalla mitologia norrena. La figura di Gandalf, in particolare, è influenzata dalla divinità germanica Odino, nella sua incarnazione di vecchio con un occhio solo, una lunga barba bianca, un cappello a tesa larga e un bastone; Tolkien stesso disse di pensare a Gandalf come un «viandante odinico» in una lettera del 1. L'opera era inizialmente concepita da Tolkien per essere pubblicata in un unico grande volume, ma la crisi economica post- bellica rese impossibile reperire così grandi quantità di carta. Il romanzo fu dunque diviso in tre volumi, ciascuno contenente due libri: La Compagnia dell'Anello (The Fellowship of the Ring): libri I e II, preceduti da un prologo; Le due Torri (The Two Towers): libri III e IV; Il ritorno del Re (The Return of the King): libri V e VI, appendici e indici. L'autore, però, non amò il titolo dato al terzo ed ultimo libro della sua opera, Il ritorno del Re, ritenendo che facesse intuire troppo dello sviluppo finale della storia. Inizialmente Tolkien aveva infatti suggerito il titolo La guerra dell'Anello (The War of the Ring), che non venne accettato dagli editori.
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December 2016
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